Musetti elimina Monfils e avanza al terzo turno a Roland Garros. Ora affronterà Djokovic – La Stampa
Piove, si rigioca, si ripiove. A Parigi sembra autunno, fra piumini e sciarpe, ma lo spettacolo comunque non manca.
«Dimmi», dice una mamma italiana al figlio di una decina d’anni, appena fuori il campo 14. «Meglio Disneyland o il Roland Garros?».
«Il Roland Garros!». Chissà, forse è merito dell’effetto Sinner, che peraltro è anche un personaggio di Topolino; o magari di Musetti che porta a casa una vittoria importante in una giornata agrodolce per gli azzurri.
Fra l’altro i destini del Muso e della Volpe ora sono intrecciati: dopo aver battuto il vecchio istrione Monfils in tre set, Lorenzo se la vedrà sabato contro Djokovic, che ieri ha respinto Carballes Baena mandando qualche vago segnale di ripresa. Se lo batterà, trasformerà automaticamente il compagno di Davis nel primo numero 1 italiano della storia del tennis.
Il tutto indipendentemente da quello che Jannik – che ieri sera era in tribuna per guardare il match della sua fidanzata Anna Kalinskaya – combinerà oggi sul centrale (secondo match dalle 12, tv su Eurosport) contro il russo Pavel Kotov. Si tratterà quindi di più scacciare fantasmi che di temere il tennis brioso ma un filo sovrappeso di Pavel, il 26 enne seguito da mammà che gli cambia il grip alla racchetta, fa la spesa per lui e prepara pranzo e cena.
«Il mio obiettivo nel tennis? Guadagnare più soldi possibile per non dover mai lavorare.
Il mio segreto? Giocare meno punti possibile», racconta Pavel, che dopo le due maratone contro Norrie e Wawrinka sentiva bisogno «di fare un salto da McDonald per reintegrare un po’ delle calorie che ho perso».
Non ne avrebbe bisogno, a giudicare dagli addominali non proprio scolpiti, ma i gusti sono gusti. Rode assai, ma Flavio ormai sulla terra se la gioca con tutti.