Gary Lineker, l’ex bomber inglese e capocannoniere a Messico 1986, spiegherebbe in modo efficace che la Formula 1 è lo sport in cui 20 persone si rincorrono per un determinato numero di giri e alla fine vince Max Verstappen. Ci ha messo 9 dei 19 giri in programma a risalire la corrente, risucchiando inesorabilmente tutti quelli che gli erano partiti davanti dopo essersi difeso nelle prime due tornate dagli attacchi di Carlos Sainz. Ha avuto un problema con la batteria, Super Max («Perché è così scarica?», ha chiesto al proprio ingegnere), risolto il quale si è messo alle spalle Fernando Alonso (7° giro) e poco dopo Lewis Hamilton.

Li avrebbe rivisti solo al traguardo, staccati di oltre 13 secondi, mentre festeggiava l’8ª vittoria in 13 mini-gare complessive. Dietro a Verstappen è successo di tutto, con le Ferrari protagoniste. Sainz, partito con gomme nuove come Hamilton e Alonso, è stato super in avvio ma non è riuscito a superare Max.

Quindi si è messo a caccia di Fernando, finalmente passato al giro 16: il duello con il connazionale, che ha resistito oltre il lecito rimediando una foratura con conseguente ritiro, gli è però costato un danno sulla sua SF-24 e ha favorito Sergio Perez, che si è preso il terzo posto. E anche Charles Leclerc, strepitoso nel duello con il compagno di squadra. Al via si era rivisto anche il vero Hamilton, decisissimo nel passare Lando Norris, ma la fuga è durata 9 giri.

Conferma Verstappen: «Ho faticato nei primi giri contro avversari con gomme nuove – ha spiegato -, poi però ho trovato un buon passo». La mini gara di Shanghai è stata vinta da Verstappen davanti a Hamilton e Perez. Charles supera il compagno (5°) e si sfoga via radio.

La replica dello spagnolo: “Danneggiato da Alonso, eravamo tutti al limite”.