Spielberg. Dieci e lode. Stavolta la merita, Max Verstappen, alla decima vittoria (quinta consecutiva) in quindici Sprint nella storia di questa gara breve che continua a far discutere il paddock, dividendolo tra chi la accetta e chi la detesta. La lode gli spetta per come ha sorpassato Lando Norris, appena una curva dopo aver subìto l’attacco del rivale: entrambe manovre capolavoro, ma quella di Super Max, all’interno di curva 4 e senza Drs, è stata un capolavoro.
«Un duello piccante», l’ha definito l’olandese. Un po’ ingenuo forse Norris, che ha coperto l’esterno e non si aspettava la zampata di Verstappen, al punto che in uscita dalla curva l’inglese è stato sorpreso anche dal compagno di squadra Oscar Piastri. «Un errore da dilettante – ha ammesso Norris -, dovevo chiudere la porta». Lì, dopo una ventina di chilometri, è di fatto finita la Sprint, con il podio che non è più cambiato.
Dopo un venerdì da dimenticare, Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno fatto quel che potevano, a cominciare da un’ottima partenza. Di più era difficile chiedere alle SF-24, considerando che a Leclerc è stato chiesto di fare parecchio *lift&coast *(lasciare l’acceleratore un po’ prima del punto di frenata) per tenere sotto controllo la temperatura dei freni, benché con gomme medie il ritmo delle Rosse fosse migliore di quello mostrato nella caccia alla pole sulle soft. Sainz non è riuscito a difendersi dal contrattacco di Russell, chiudendo quinto così come era partito. A proposito di partenza: il primo tentativo è stato abortito, costringendo i piloti a un secondo giro di formazione.
Il motivo? Un fotografo era uscito fuori dalla zona di sicurezza. Meglio non rischiare nulla, dopo i brividi di Montecarlo.