Dicono che il tempo sia la migliore medicina, che con il passare degli anni si dimentichi tutto, ma per Valentino Rossi non è così. Quel 2015 in cui perse la possibilità di vincere il suo decimo titolo mondiale è una ferita che non si rimargina e per il Dottore tutte le colpe sono di Marc Marquez. In quella stagione gli scontri fra i due non mancarono: in Argentina lo spagnolo cadde per un contatto, in Olanda l’italiano tagliò l’ultima chicane e vinse dopo essersi toccato con l’avversario, ma fu in Malesia, il penultimo GP dell’anno, che la situazione precipitò. Il giovedì, davanti alla stampa, Valentino accusò Marc di fare di tutto per fargli perdere il Mondiale, in gara i due arrivarono ai ferri corti e Marquez cadde dopo un contatto con Rossi, che fu fatto partire dall’ultima posizione nel gran finale di Valencia, dove perse il titolo a favore di Lorenzo.
«Marquez è un fuoriclasse ed è sempre stato molto aggressivo, ma nel 2015 ha passato il limite. Tanti piloti sono al limite dello sporco, ma nessun fuoriclasse ha mai lottato per fare perdere il titolo un altro pilota, ed è quello che marca la linea. Mai nessuno è stato così sporco come lui» l’opinione che Rossi ha di Marc. Nella mente del campionissimo di Tavullia è ancora tutto chiaro e parlando ripercorre ogni episodio che aveva portato a quel nefasto fine settimana in Malesia.
«Il nostro rapporto è andato in frantumi in Argentina – ha ricordato -. Lui in gara era andato in fuga, io l’avevo ripreso e andavo molto più forte di lui. Passarlo era per me una formalità. Lo feci dopo avergli preso la scia in rettilineo, ma nella successiva curva a destra lui mi venne addosso, cercò di stendermi.
Lo fece apposta perché non voleva perdere. Poi Assen e quell’ultima chicane, che Valentino tagliò per vincere. «Sapevo che ci avrebbe provato lì e per quello frenai fortissimo. Lui però staccò ancora dopo, non avrebbe potuto fare la curva, mi venne addosso un’altra volta.
Poi, al parco chiuso, era arrabbiato con me, ma io avrei potuto fare altro» la versione del Dottore. Da lì in poi fu guerra aperta. «Molti mi dicevano di stare attento, perché Marc, e soprattutto il suo manager Emilio Alzamora, andavano in giro nel paddock a dire che loro non avrebbero vinto il titolo, ma nemmeno io» ha rivelato Rossi. Per questo decise di attaccarlo frontalmente in Malesia davanti ai giornalisti.
«Pensavo che se avessi detto a tutto cosa stava facendo, avrebbe smesso. Non stava lottando per il Mondiale, non era nemmeno compagno di squadra di uno dei due, in quel caso bisognerebbe avere il rispetto di non rompere le scatole». Marquez soffrì quel “j’accuse” a favore di telecamere e in gara i due si scornarono fino alla caduta dello spagnolo. La Direzione Gara li convocò e disse a Rossi che sarebbe partito ultimo a Valencia: «mi si gelò il sangue, mi aveva fatto perdere il Mondiale.
Guardai verso Marquez, lui alzò la testa e sorrise al suo manager, come a dire che l’avevano fatta. Mai nessun pilota è stato sporco contro un altro come lo è stato lui» ha concluso.