I Mondiali si possono sbagliare, ma le Olimpiadi proprio no. Così, vent’anni dopo gli ultimi Giochi non finiti con un oro – quelli di Atene 2004 vinti dall’Argentina, con l’Italia d’argento (ultima medaglia azzurra in una competizione internazionale –, gli Stati Uniti hanno spiattellato undici dodicesimi della spedizione cestistica per Parigi.

Quasi tutti i prescelti per la missione del quinto oro consecutivo, in partenza da Lille con un girone che comprenderà sicuramente Serbia e Sud Sudan e forse l’Italia (o comunque la squadra vincente del Preolimpico in Porto Rico), hanno già un nome e un cognome: LeBron James, Kevin Durant, Steph Curry, Joel Embiid, Jayson Tatum, Devin Booker, Anthony Davis, Bam Adebayo, Anthony Edwards e Tyrese Haliburton. Per l’ultimo posto rimasto nella comitiva di stelle Nba allenata da Steve Kerr, reduce dal deludente quarto posto e dallo scorno della medaglia di legno ai Mondiali del 2023, restano in lizza il candidato forte Kawhi Leonard e gli sfidanti Paolo Banchero, Paul George, Mikal Bridges e Jalen Brunson: la decisione verrà presa a inizio luglio, in tempo per il training camp di Las Vegas e per le successive partite amichevoli programmate negli Usa e in varie località europee.

Parigi sarà la prima Olimpiade per Steph Curry, quattro volte campione Nba con i Golden State Warriors allenati proprio da Steve Kerr. Non avrà il fascino della prima volta, invece, per Kevin Durant, uno degli unici due giocatori nella storia del basket (insieme a Carmelo Anthony) ad aver vinto tre medaglie d’oro.

Per LeBron James, che pochi mesi prima potrebbe uscire dal suo contratto con i Los Angeles Lakers, i Giochi parigini saranno i quarti in carriera: nel curriculum del “Prescelto” figurano già un bronzo (Atene 2004) e due ori (Pechino 2008 e Londra 2012). Per ora, in attesa del dodicesimo componente di Team Usa, solo Haliburton e Edwards sono gli unici reduci della squadra non medagliata del Mondiale 2023.

Per motivi scaramantici, commerciali, romantici e anche per rispetto delle precedenti edizioni, non avrà l’etichetta del “Dream Team”. Team Usa di nome, ma Dream Team di fatto.