La serata epica dell’Atalanta, alla sua prima Supercoppa Europea contro il club più prestigioso e vincente del pianeta, si è conclusa senza il secondo trofeo europeo ma con molti aspetti positivi. Tenere testa a una “banda” di fenomeni assoluti, giocando un primo tempo meraviglioso e reggendo l’urto per un’ora è un risultato di cui pochissime squadre possono vantarsi.
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A Bergamo, e non solo, lo sapevano tutti. La vittoria sarebbe stata un’impresa degna del miglior Messner.
Con tutte quelle assenze, le possibilità di farcela erano ridotte al lumicino. E nemmeno la sorte è stata troppo favorevole.
Al termine del primo tempo, l’Atalanta andava al riposo con non pochi rimpianti, alimentati da quanto accadeva in avvio di ripresa. Nonostante le occasioni clamorose mal contate, il Real decideva che non era più tempo di farsi aggredire e anche dominare.
Le proprie stelle iniziavano a brillare e la differenza, almeno in quella notte, stava tutta nei campioni. Il Real risolveva la partita grazie ai suoi “fenomeni”.
La serata è stata nuovamente positiva per il Real e, a prescindere dall’esito, comunque storica per l’Atalanta. E finisce con gli oltre 7000 bergamaschi, ugualmente festanti: anche quando si perde, a volte, si può ugualmente essere felici.