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Chiesa, tentazione Inter: Marotta cerca il colpo a parametro zero – La Stampa

Il tema delle cessioni resta fondamentale. Le cessioni di Huijsen e Soulé hanno generato un incasso di circa 42 milioni garantiti di plusvalenza totale o quasi. Questo aggiunge al tesoretto generato dai vari Barrenechea, Iling, Kaio Jorge e Kean, insieme allo spazio libero lasciato dai maxi-ingaggi degli svincolati Alex Sandro e Rabiot.

Tuttavia, a un mese esatto dalla chiusura del mercato, rimangono ancora una dozzina di cessioni da effettuare per Giuntoli. Ci sono giovani in odore di prestito o da trasformare in plusvalenza, giocatori “vecchi” fuori progetto e magari con ingaggi elevati che devono essere ceduti. Ci sono anche casi aperti, come Chiesa e McKennie, che rischiano di condizionare la strategia in entrata.

Nonostante le numerose cessioni finora effettuate, a casa Juve si può ancora schierare una formazione ipotetica simile a quella di giugno e luglio. Il club ha un mese per rimuovere questo ostacolo e anticipare i tempi, specialmente per risolvere i nodi più delicati. Mentre Szczesny ha concordato di lavorare in “smart-working” finché non trova una nuova squadra, Chiesa rappresenta un freno per il mercato in entrata.

Le trattative si concentrano sulla Premier League, con Ramadani in contatto con Tottenham, Chelsea, United e Arsenal. Sullo sfondo si concretizza lo spettro dell’Inter a fine contratto tra un anno. A un anno dalla scadenza del contratto, l’interesse della Fiorentina aprirebbe a scenari graditi alla Juve, che valuta 10-15 milioni per McKennie e studia i big viola.

Ma per ora, McKennie ascolta e non accetta.

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