Atp Finals

Preoccupazione per le Atp Finals: lo sponsor Nitto ora si concentra su Milano – La Stampa

Timore per le Atp Finals: lo sponsor Nitto ora punta su Milano

Il finanziatore principale scommette sul bis in Italia però chiede di spostare la competizione. Ipotesi rinnovo per un solo anno sotto la Mole, ma Intesa lavora per prolungare. Gli sponsor: «Fase delicata»

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L’ufficialità sembrava a un passo.

Per la riconferma delle Atp Finals a Torino dopo il quinquennio 2021-2025 mancavano solo i dettagli: altri due anni sotto la Mole come «risarcimento» per le prime due edizioni condizionate dal Covid, spiegavano i bene informati. Nelle ultime settimane, però, lo scenario si è complicato. A rimescolare le carte in tavola è l’intenzione di Nitto, lo sponsor principale della manifestazione, di prolungare il contratto per marchiare il torneo tra i migliori otto tennisti del pianeta.

A una condizione: traslocare a Milano. Il pressing dell’azienda giapponese è motivato dalla ricerca di un palcoscenico di livello internazionale, che garantirebbe un maggiore ritorno di immagine e un pizzico in più di glamour. Gli sponsor torinesi ovviamente non ci stanno.

Su tutti Intesa Sanpaolo sta provando a fare sentire il suo peso di «Host partner», un gradino sotto Nitto, per provare a trattenere il torneo a Torino. Al momento non si tratta di un braccio di ferro: trovare una sintesi è interesse di tutti. Ma gli ambienti degli stakeholder cittadini confermano: «Siamo in una fase molto delicata».

Forse anche per questo l’annuncio dell’assegnazione da parte dell’Atp, prevista durante gli Us Open dominati da Jannik Sinner, sta slittando. Dalla mediazione tra le diverse posizioni spunterebbe una nuova ipotesi, che vede Torino ancora protagonista nel 2026 e il trasferimento a Milano per i successivi quattro anni. Le indiscrezioni governative, incrociate con le voci che circolano nell’Atp, segnalano questo scenario come il «minimo sindacale» per Torino.

La riconferma, dunque, sarebbe blindata. E inoltre non sarebbe esclusa la formula “2+3”: 2026 e 2027 sotto la Mole e poi l’approdo a Milano nella nuova Arena Santa Giulia, in costruzione per le prossime Olimpiadi invernali, che garantirebbe 4 mila posti in più rispetto all’Inalpi Arena. Gianni Ocleppo: “Atp Finals a Torino anche dopo i 5 anni?

Ci stiamo lavorando”

La questione, quindi, non è «se» la manifestazione si sposterà nel capoluogo lombardo ma «quando». La logistica di Torino – trasferimenti agili dall’hotel agli allenamenti dello Sporting e i match in piazza d’Armi – ha incassato il favore dei campioni di tennis, abituati all’estenuante traffico di Londra prima di sbarcare sotto la Mole. Ma bisogna anche fare i conti con la volontà dell’Atp di portare le Finals a un livello superiore.

Milano, in questo senso, costituisce un palcoscenico con maggiori garanzie, attraendo anche una più ampia platea vip, magari senza arrivare ai livelli degli Us Open, con decine di celebrità, da Taylor Swift a Elon Musk, ad assistere alla finale. Atp Finals, Marco Lavazza: “Orgoglioso di ospitare il grande tennis a Torino”

L’unica certezza, al momento, è che il «prodotto» Atp Finals ha acquisito valore. L’impatto economico della scorsa edizione è stato di 306,3 milioni, di cui 240,6 di ricaduta economica netta sul territorio, con 175.403 biglietti venduti.

Per questo servirà un maggiore sforzo economico per la conferma in Italia, che appare ormai scontata. Il governo e la Federazione italiana tennis e padel hanno convinto l’Atp anche alzando il gettone di partecipazione (attualmente 17,5 milioni all’anno) e il montepremi, che nell’edizione 2023 ha raggiunto la cifra monstre di 15 milioni di dollari. Soltanto al Comune sarebbe stato chiesto di incrementare l’investimento di mezzo milione di euro all’anno.

A Palazzo Civico non sembra esserci preoccupazione per il futuro. «Siamo assolutamente tranquilli per le interlocuzioni costanti che abbiamo con il governo e il lavoro fatto fino a qui», spiega l’assessore allo Sport e ai Grandi eventi, Mimmo Carretta. Intanto, a oltre due mesi dal primo match, il botteghino ha fatto registrare il record assoluto di incassi.

Finora sono stati venduti 122 mila biglietti, contro i 79 mila nello stesso periodo dell’anno scorso, per un totale di 23,2 milioni di euro: la scorsa edizione si era chiusa a quota 20,2 milioni. Alcuni giorni della competizione sono quasi sold out: per chi vuole assistere alla finalissima, per esempio, restano 500 biglietti disponibili. L’effetto Sinner, invece, si scorge leggendo i dati della provenienza dei tifosi: sono crollati quelli in arrivo dall’estero, oltre uno su tre nel 2023, diventati il 19,5%.

Gli altri, c’è da scommettere, sono italiani che sognano il primo trionfo di un azzurro al torneo dei Maestri.

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