Teun Koopmeiners

I segreti di Koopmeiners rivelati dal suo primo allenatore: “Un leader nato” – La Stampa

Chi è Teun Koopmeiners? “Un leader naturale, sotto ogni punto di vista. E poi vuole vincere, sempre, per dimostrare di essere il numero uno”.

La risposta è di John van den Brom, oggi allenatore del Vitesse ed ex tecnico dell’Az Alkmaar che lanciò nel calcio dei grandi Koopmeiners: aveva 19 anni, uno spezzone in una partita già persa col Feyenoord e poi praticamente sempre titolare. In pochi conoscono l’ultimo colpo di mercato della Juve meglio di lui: “Ha sempre fatto sembrare tutto semplice, giocare facile spesso è la cosa più difficile da fare”, racconta. Le qualità erano chiare da tempo, è cresciuto nel vivaio dell’Az.

Ma era unico per mentalità, voleva sempre vincere, non si arrendeva mai dando il massimo in ogni allenamento. Non era mai soddisfatto, voleva sempre migliorare. “È stato bello lavorare con lui”.

Ma con voi giocava spesso anche da difensore. Io gli dicevo che se voleva arrivare in serie A, in Premier o in Liga si sarebbe dovuto specializzare come difensore perché era a suo agio con la palla, era forte fisicamente, veloce e saltava l’uomo in uscita. Mi ascoltava, giocava spesso in difesa, ma non era mai felice perché si vedeva centrocampista offensivo.

E ora posso dirlo, aveva ragione lui”. Studiava le statistiche, gli avversari, potevi sempre avere un confronto con lui e aveva sempre un punto di vista interessante da argomentare. Infatti anche all’Europeo si è fatta sentire la sua mancanza per la nostra Olanda.

Ha fisicità, sa leggere le partite come pochi altri trovando da solo la posizione migliore per incidere. E devo dire che ha sorpreso persino me vederlo imporsi definitivamente come un numero 10, sono sicuro che alla Juve saprà fare la differenza. Vero, 60 milioni sono tanti soldi, ma quando si scende in campo poi quel “60” diventa solo un numero.

Alla sua età e con il suo rendimento, penso che li valga tutti. È forte mentalmente, sa cosa vuole e cosa può fare. C’erano gli stessi dubbi quando è passato dall’Az all’Atalanta ma avete visto tutti di cosa è stato capace.

Sono sicuro che faranno la fortuna l’uno dell’altro. E poi dubito che un allenatore possa volere un acquisto del genere per non utilizzarlo al meglio. Era un professionista incredibile in tutto già da ragazzino, anche nella cura del corpo oltre che della tecnica, si è sempre allenato duro per emergere.

Ma non è tutto qui. Incredibili erano le sue performance sulla corsa, era sempre il migliore nei test, anche sulla durata e sul fondo. Ma perché vuole essere il numero uno, il risultato è il giocatore che si vede ora.

È completo. Fa sembrare tutto facile, non ha bisogno di numeri particolari per strappare gli applausi. Gioca facile, che spesso è la cosa più difficile da fare.

Sa quando giocare a un tocco, quando deve tenere il possesso o correre con la palla. E fa sempre la cosa giusta.

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