Luna Rossa

La Coppa America comincia le regate preliminari: i team si sveleranno? – La Stampa

Perché scoprirsi nelle regate preliminari dell’America’s Cup? Siamo partiti da questa domanda, con Daniele Bresciano, ex Moro di Venezia ed ex Luna Rossa (2000, 2003, 2007) e l’abbiamo sviluppata. Prima, però, uno sguardo più generale. C’è però una differenza enorme tra queste regate di Barcellona e le precedenti: questa volta vedremo in azione challenger e defender con l’AC75, vale a dire con il monoscafo volante con cui disputeranno la Louis Vuitton Cup (dal 29 agosto) e il Match (dal 12 ottobre) che vale il trofeo, e non più con gli AC40, le barche da allenamento, non solo più piccole in dimensioni ma anche diverse concettualmente – basti pensare al sistema di volo automatizzato per queste ultime, mentre sugli AC75 è cosa ancora dell’essere umano aiutato dai dati.

Sono previsti quattro match-races al giorno, ciascun team incontra una volta gli avversari (5), in due team col punteggio maggiore vanno in finale, ultima prova di domenica 25 agosto. Gli ho chiesto se è confidente nel suo team, la risposta è stata: “Se si è confidenti nell’America’s Cup si sta commettendo un errore”. E’ la prima occasione per i team, defender incluso, di correre allineati con gli avversari, di potersi misurare davvero faccia a faccia. Il che, consente di capire che barca hanno gli altri, ma anche di che pasta è fatta la propria.

E’ da vedere solo sino a che punto scopriranno le carte. Probabilmente, poi, chi si troverà davanti non si rivelerà magari il 100% del fieno che ha in cascina, ma intanto ci avrà fatto vedere qualcosa. E lo stesso discorso vale per chi si troverà dietro: sicuramente farà due conti per capirne il motivo”. Per i tifosi di Luna Rossa sarà anche un test per intravedere qualcosa di più sull’assetto del pozzetto?

Meglio, per capire chi sarà al timone? Chi, dunque? Jimmy Spithill non è più giovanissimo, ma è un autentico killer in partenza. Checco Bruni è talento puro ed esperienza.

Ruggero Tita è medaglia d’oro olimpica bis, dunque un marziano, ma forse non si è allenato tanto come gli altri perché impegnato col Nacra17. Marco Gradoni, infine, dicono abbia fatto scintille in questi mesi di preparazione. Gradoni ha dalla sua, oltre l’impeto e il talento, la giovane età, che gli consegna un colpo d’occhio velocissimo, una reazione supersonica e una veduta di 500 metri più lunga degli altri. Le barche vanno a 50 nodi, forse non serve la maturità della manovra per spingerle all’inverosimile – sono battiti d’occhio, tasti da pigiare, decisioni da prendere a Match 2.

Ma occorrono i nervi, per reggere alla pressione.

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