Dopo le indiscrezioni delle ultime settimane, ora c’è l’ufficialità: Adrian Newey lascia la Red Bull. Con un comunicato la scuderia di Milton Keynes ha reso noto che il progettista inglese «lascerà il Red Bull Technology Group nel primo trimestre del 2025». Newey «si ritirerà dai compiti di progettazione della Formula 1 per concentrarsi sullo sviluppo finale e sulla consegna della prima hypercar della Red Bull, l’attesissima RB17.
Rimarrà coinvolto e impegnato in questo entusiasmante progetto fino al suo completamento». Newey, 65 anni, lascia il team dopo 19 anni e 13 Mondiali vinti: sette tra i piloti, sei tra i costruttori. Il suo nome viene accostato a Ferrari e Aston Martin, che gli ha presentato un’offerta da capogiro e che ha sede a Silverstone, a soli 30 km da Milton Keynes.
La scuderia anglo-austriaca punterà sull’attuale braccio destro di Newey, il direttore tecnico Pierre Waché, 49 anni, francese, l’uomo che già sta lavorando alla monoposto del 2026, l’anno del cambio dei regolamenti e del primo motore che la Red Bull si costruirà in casa. Sotto la regia tecnica del 65enne ingegnere di Colchester, la Red Bull ha conquistato 7 titoli piloti e 6 costruttori tra il 2006 e il 2023 ma il rapporto con la scuderia si era incrinato per la spaccatura provocata dall’indagine interna sul team principal Christian Horner, accusato di «comportamento inappropriato» nei confronti di una dipendente e poi scagionato. Horner era sostenuto dal principale azionista del team, il thailandese Chalerm Yoovidhya, mentre gli eredi del fondatore Dietrich Mateschitz, morto nell’ottobre 2022, e lo stesso Max Verstappen si sarebbero schierati contro di lui.