Il mistero di un circuito da riscoprire dopo cinque anni, dove le monoposto a effetto-suolo mai avevano corso prima di oggi. Il rebus di un asfalto pieno di dossi, con le crepe nascoste da una recente passata di bitume. E la pioggia, scesa su Shanghai proprio nella fase decisiva delle qualifiche Sprint.
Ci voleva tutto questo per rimescolare le carte e far uscire dalla roulette della Formula 1 un numero diverso dall’1 di Max Verstappen, che fin qui aveva sempre comandato tutte le sessioni, qualifiche e gare, con l’eccezione dell’Australia, quando i freni della sua Red Bull andarono arrosto. Dal caos cinese, guidando in condizioni al limite, è emerso Lando Norris, alla seconda mini-pole della carriera, davanti al ritrovato Lewis Hamilton. La colata di bitume e l’acqua hanno reso la pista scivolosa come una lastra di ghiaccio, quasi impossibile non sbagliare.
Il primo a farlo nel Q3 è stato Charles Leclerc, costretto alla sostituzione dell’ala anteriore dopo essersi appoggiato alle barriere. Il monegasco non è andato oltre la settima posizione, ancora battuto da Carlos Sainz, quinto con l’altra Ferrari. «È stato un giro pazzesco – così l’inglese della McLaren -, in queste situazioni devi rischiare il tutto per tutto, continuando a spingere per mantenere le gomme in temperatura.
Ho sbagliato i primi due tentativi e il terzo è andato bene». «Fin dal primo giro è stato complicato – racconta Charles -, poi ho perso la macchina e questo non ha aiutato. Non sono riuscito a fare miracoli, ancora una volta le qualifiche per me non sono andate bene e non posso essere soddisfatto.
Ma sull’asciutto ho visto passi avanti, si vedono i primi frutti del lavoro che abbiamo fatto». Incredibile vedere anche Verstappen andare lungo in diverse curve, mai a suo agio – come tutti gli altri – sulle intermedie: nemmeno la sua straordinaria Red Bull gli ha permesso di andare oltre il quarto posto, dietro anche a Fernando Alonso, a oltre due secondi dal leader. Assurda, ancora una volta, la gestione dei giri cancellati dai commissari ai piloti (praticamente tutti) andati oltre il limite della pista: semplicemente, in queste condizioni, era impossibile restare dentro e chi è uscito non l’ha fatto certo per guadagnare tempo.
Il capolavoro finale è stato prima l’annullamento e poi la riabilitazione del giro di Norris (era andato off-limits nel tentativo precedente, senza trarre vantaggio in quello buono), quando già Hamilton – rivitalizzato dalla pioggia mentre George Russell sull’altra Mercedes è rimasto fuori dalla top 10 – già pregustava la partenza al palo. L’obiettivo è confermarli domani: alle 9 scatteranno le qualifiche del Gp, ma prima (alle 5) ci saranno i 19 giri della Sprint in cui cercare una difficile rimonta. «Dobbiamo imparare e fare punti – commenta il team principal, Frederic Vasseur -, andiamo tutti alla cieca.
Abbiamo il vantaggio di un set di medie nuove in più, ma la priorità è la gara di domenica». Per quanto riguarda oggi, «abbiamo faticato a portare le gomme in temperatura – aggiunge Vasseur -, ma è un problema comune a tutti. Dobbiamo capire se possiamo fare qualcosa di meglio.
È la prima volta quest’anno che giriamo sul bagnato».