La quarta bozza

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Archive for geekiness

Perché non è il caso di aspettare l’EeePc 901

Risposta: perché, come dichiara Luca Rossi di Asus Italia,

confermo che Asus Eee PC 901 sarà disponibile in Italia a partire da Settembre. […] E’ una questione di “usage model”: per l’utente finale, la percezione della differenza fra la vecchia e la nuova piattaforma hardware potrebbe essere assai ridotta. Anzi, il processore Intel Atom avrà prestazioni inferiori a quelle dell’attuale CPU Intel Celeron M ULV, anche se si avvantaggerà sotto altri profili.

E inoltre il 901 costerà probabilmente più del 900. Quanto al modello successivo, il 1000: peserà un chilo e mezzo e - nella versione Win - monta un disco fisso classico e non l’SSD. Quasi un vero notebook per peso e configurazione hardware; ma non per prestazioni, immagino. Ci stiamo avvicinando al confine che separa il subnotebook dal notebook, confine oltre il quale - a mio avviso - il “concept” EeePc cessa di avere senso logico. Quindi penso proprio che, come previsto, prenderò l’EeePc 900 appena lo trovo qui a Milano (è già nei negozi italiani). Oggi alla Fnac mi hanno detto che il 900 è previsto per la fine di questa settimana. Sarà vero?

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Della volta di quando ho messo piede in internet la prima volta e non ci ho capito molto e temevo che mi arrestassero

Ve l’avevo promesso, questo post, tanto tempo fa.

Ricordate il primo sito internet che avete visitato? Io ricordo tutto nel dettaglio. Era il 1995. Era il sito della Nasa.

Era il ‘95, vi ripeto. Non c’erano i motori di ricerca. Forse c’era già Altavista, non ricordo, ma comunque non trovava granché. Anche perché c’era poco da trovare: siti in italiano, per esempio, quasi zero. E c’era gopher! Ve lo ricordate il protocollo gopher? aaah.

Non c’era IE, e nemmeno Netscape (o almeno, io non lo usavo ancora: di lì a breve sarebbe arrivato il Navigator, e poi la suite Communicator). No, c’era un browser che ancora mi sogno di notte: Video On Line. Che ti presentava questa homepage (clicca, ché si vede meglio):

Con tutti quei nomi di paesi! Il mondo con un clic! Tutta la retorica dei primi giorni di internet. Da lì si schiudeva il meraviglioso mondo della grafica dei siti anni 90: gif animate, profusione di barre orizzontali anch’esse animate, e ovviamente i frames. Il tutto con la precauzione di non superare i 20kb di peso per singola pagina, altrimenti con un modem a 14.4kb/s (sì, miei piccoli amici figli degli anni Novanta: 14.4: QUATTRO volte più lento di un 56k) facevi in tempo a fare una doccia, preparare la polenta per il giorno dopo e vedere Novantesimo minuto, prima che si caricasse la home page. E ovviamente non potevi telefonare alla mamma nel frattempo, perché per usare il telefono bisognava staccare il modem. Non essendoci ancora i cellulari, se navigavi restavi irreperibile per ore intere.

Finalmente, dopo ore trascorse davanti al monitor facendo l’uncinetto in attesa di sviluppi, mi compare il mio primo sito: www.nasa.gov.

‘Azz, mi dico io tra me e me. Ma sto vedendo la roba della Nasa? In diretta? Ma saranno documenti riservati… che sono tutti ’sti numeretti, sennò? (Abbiate pietà, capite che la grafica del sito non era granché user friendly. Per dire: così appariva nel 1997, vi assicuro che nel 1995 era peggio.) E mi dico: Ma non è che poi mi sgamano che sono entrata nel loro database e vengono ad arrestarmi? Houston, abbiamo un problema.

Insomma, mi guardai attorno con circospezione finché non mi imbattei nella scritta “Benvenuto, visitatore!”. Lì capii. E il resto è storia.

E voi? Ricordate la prima visita su internet? (Non vale se siete super-geek e usavate Arpanet negli anni Settanta, o cose così.)

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Questa è crudeltà mentale

Non vorrete sul serio farmi comprare un altro Eee PC, nevvero?

Disponibile in Italia da giugno; schermo 9” (risoluzione 1280), touchpad multitouch, un giga di ram, XP + 12 GB oppure Xandros + 20 GB, ovviamente dischi a stato solido, il tutto a 399 euro. C’è da farsi del male. Che poi, a prenderlo con l’XP, potrei riciclare il modem Tim in mio possesso, che a quanto ho capito su Win è allegramente plug&play. Dissuadetemi, vi prego. Se vi riesce.

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Interferenze

Ho appena tentato di spiegare Kant a un liceale dicendogli che, se il buon Immanuel avesse visto un ornitorinco, gli sarebbe venuto “un kernel panic dell’appercezione trascendentale”.

Rinchiudetemi.

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L’eeePC sbarca in Italia

Era prevedibile che anche per l’eeePc avrebbero adottato il simpatico tasso di cambio 1:1 - trecento dollari, trecento euro. E pazienza. Resta comunque un affare.

Errata corrige: apprendo dal commento di Giuseppe che il modello in questione è in vendita su Amazon a 400 dollari, che al cambio di oggi fanno sui 273 euro, quindi ci siamo. Ritiro dunque il mio grugnito di disappunto e gioisco oltremodo della bella notizia. (Quello a 300 dollari è il modello base, con 2GB anziché 4.)

Pare che per il momento in Italia sarà disponibile solo il modello con disco a stato solido da 4GB e 512MB di Ram; scopro grazie a darthpelo che il gioiellino, per il quale era prevista un’uscita “nel primo trimestre 2008″ (e io mi ero rassegnata ad attendere marzo) è già in prevendita da Mediaworld, con consegna a partire dal 21 gennaio.

Probabilmente aspetterò i primi di febbraio per prenderlo, anche perché sono impaziente di leggere le prime recensioni degli utenti italiani (dopo il bell’articolo di Suzukimaruti del mese scorso, a cui vi rimando anziché spiegarvi io cos’è l’eeePC). Nel frattempo, il 15 gennaio sapremo qualcosa in più sugli ormai famigerati subnotebook Apple, e anche lì devo dire che mi freme il polpastrello sulla carta di credito. Vedremo.

asus eeepc subnotebook apple hardware laptop

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