Nomenclatura
Nov 8, 2007 blogging, italianiiii, minima moralia, pop
Comunque, per dire: io propongo l’abolizione dalla blogo-/twittersfera delle parole “maschietto” e “femminuccia” se riferite a maggiori di quattordici anni. Fatemelo come favore personale. Fateli pure, i meme rosa e i meme celesti, per quel che me ne frega (no che non li linko). Ma fateli con la consapevolezza di essere persone adulte, persone con un mutuo, una tessera elettorale, una patente B.
Già che ci siamo: basta con “la dolce metà”, “il mio boy”, “il mio lui” eccetera. Non fa ridere, non fa tenerezza. Dà solo i conati. Chiamatelo per nome, vi prego: restituitegli una dignità.
Questo paese non ha più una spina dorsale, cazzo.
P.S. Signori del telegiornale, io non vi conosco di persona, non siamo in confidenza, e soprattutto siamo tutti persone adulte. Quindi, nelle storie di cronaca, non parlatemi di “mamma” e “bimbo”, ma di “madre” e “bambino”. Grazie. (Vi risparmio la mia opinione circa i servizi del telegiornale che esordiscono parlando di “giovani vite spezzate”.)
P.P.S. No, in effetti risultare simpatica non è mai stato fra le mie priorità, nella vita.
meme età-mentale blog twitter
C’è del marcio a Calcutta
Set 5, 2007 minima moralia, religione
Allora gente, qui i casi sono due: o postate voi al posto mio, oppure lavorate al posto mio. In ambo i casi vi toccherà anche dormire al posto mio, perché qua si va avanti con quattro ore a notte da una settimana.
Se io avessi voglia, e tempo, a questo punto dovrei scrivere un post su Madre Teresa. Se avessi voglia e tempo direi che oggi ricorre il decennale della morte di colei la quale, alla cerimonia di consegna del Nobel, dichiarò che la più grande minaccia alla pace nel mondo era l’aborto (sic); e - sempre se avessi tempo - sottolinerei che Ruini ha scelto proprio questa ricorrenza per avvertirci, dall’alto della sua autorità morale (da esercitarsi sull’umanità tutta senza distinzione di credo) e della sua profonda cultura medica, che la legge sull’aborto va “aggiornata alla luce del progresso medico-scientifico”. Come, nello specifico, non lo dice: mettendo più suore nei consultori, immagino, e rendendo ancor più difficile procurarsi una pillola del giorno dopo in tempo utile, cioè entro 72 ore.
Ma non ho tempo. Se l’avessi, scriverei un lungo post su questo breve ma denso libro. Poiché il tempo è tiranno, mi limito a citarne un brano, e vi invito a leggere il resto. Scrive Hitchens:
Quando mi hanno chiesto se sapessi qualcosa del suo lavoro tra i poveri, se l’avessi mai conosciuta, ho risposto che avevo camminato con lei per Calcutta e che ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un’amica dei poveri quanto un’amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall’alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia. Era adamantinamente contraria alla sola politica che abbia mai alleviato la povertà in tutte le nazioni - e cioè dare potere alle donne ed estendere il loro controllo sulla propria fertilità. La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti (quando fu lei ad ammalarsi, volò in prima classe alla volta di una clinica privata in California). Le grandi somme di denaro raccolte venivano spese per la maggior parte nella costruzione di conventi in suo onore. Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings&Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettando da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato rubato ai poveri.
E se potessi direi anche due paroline a proposito dell’udienza ratzingeriana di oggi, in cui J.R. ha riassunto la missione di Madre Teresa come segue: “Servire sempre fedelmente Dio nei più poveri e bisognosi”. E mi piacerebbe spiegarvi, con dovizia di citazioni da sant’Agostino (frui e uti eccetera), in che senso costei sfruttava i poveri come strumento per la maggior gloria di Dio. E poi allargherei il discorso e vi chiederei: è meglio un ateo che ama il suo prossimo semplicemente perché è il suo prossimo, perché è una persona singola, con la sua irripetibile scintilla di umanità; oppure è meglio una missionaria che nella massa indistinta dei “poveri” vede solo uno strumento da “usare” (sempre in senso agostiniano) per poi “fruire” di Dio nell’altra vita? E a questo punto, già che ci sono, citerei pure Kant, l’uomo come fine e non come mezzo.
Ma non ho tempo. Non ho tempo. Lasciatemi lavorare. Non in commotione Dominus.
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Smoke gets in your eyes
Ago 17, 2007 autoreferenzialità, minima moralia
Perché secondo voi, ogni volta che chiedo “due pacchetti di Marlboro” senz’altra specificazione, mi danno tutti le Marlboro Light? Che, ho forse la faccia di una che le rosse non le regge? O magari le rosse non sono “per signorine”?
Il primo che risponde a questo post dicendo “fumare fa male”, gli alito in faccia una Gitane senza filtro. Quelle che fumava Sartre.
sigarette fumo gitanes donne
Boy, you’ve been a naughty girl, you let your knickers down
Ago 7, 2007 diritti civili, italianiiii, minima moralia, religione
Buongiorno. Sono la vostra amica ebraico/massonica-radical-chic. (Sì, ora alcune logge massoniche ammettono le donne. E io provengo da una delle città a più elevata densità massonica d’Italia. Che dite, ci faccio un pensierino? Sarei in buona compagnia, col dott. Cav. tessera numero 625.)
Devo constatare che questo blog ha imboccato una brutta china.
Chi mi segue dal vecchio blog non si sarà ancora abituato al coefficiente di fuffa che produco nelle ultime settimane. Sarà il trasloco su Wordpress che mi fa quest’effetto. Fatto sta che oggi ci tocca tornare a occuparci di cose serie. E’ ora che questo blog recuperi la sua onorata tradizione di militanza politica e impegno laicista.
E quale modo migliore dell’assist gentilmente offertoci da un’esponente - speriamo non rappresentativa della maggioranza - del mondo cattolico apostolico romano?
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Dovevo nascere maschio
Lug 17, 2007 gender, italianiiii, minima moralia, pop
Non entro nella diatriba sull’articolo del FT circa la “morte del femminismo in Italia” perché ora come ora mi manca il tempo, ma il mio commento a quel post di IvanMez riassume in due parole come la penso.
(Tra parentesi, a proposito di generalizzazioni, mi ha fatto troppo ridere questo pezzo:
Harsher was the reaction of Il Giornale, a newspaper owned by the Berlusconi family. It accused the FT of hypocrisy given the conditions of women in Britain. It mocked English food as dreadful and criticised everything British.)
Anche perché chi sono io per difendere le donne? Io le donne non le capisco proprio.
Le donne, un universo incognito. E ve lo dice una di loro.
- Perché le donne devono sempre andare al bagno in coppia? A me non scappa se c’è un’altra persona.
- Perché le donne devono sempre profondersi in mugolii e vocalizzi isterici quando vedono i bambini piccoli? Perché, se una non ha senso materno, o semplicemente ha il senso del ridicolo, le altre devono guardarla male? Suvvia, i neonati sono quasi tutti brutti, e i bambini piccoli sono quasi tutti uguali. Ammettetelo. E tenete a bada gli ormoni.
- Perché le donne devono amare i gatti? Cos’hanno di bello i gatti? Puzzano, e sono bastardi dentro. Prendetevi un cane, ché è meglio.
- Perché le donne tra di loro non devono parlar d’altro che di sesso e vestiti? Come mai sono secoli che non ho una conversazione seria e stimolante con un’altra donna?
- Perché le donne, dopo aver parlato di sesso per ore (vedi punto precedente), e per quanto si considerino “moderne” e leggano Cosmopolitan, restano strutturalmente incapaci di distinguere il sesso dall’”amore” (qualunque cosa esso sia)?
- Perché le donne devono mettere fatine e gattini e pupazzetti giapponesi sui blog? Donne adulte, eh. Con il mutuo e la patente.
- Perché le donne devono avere una percezione distorta del proprio corpo? E perché, quando loro stesse ammettono (a ragione) di avere “il culo grosso“, poi mettono dei vestiti attillati che farebbero sembrare grassa persino me? E poi dicono a me che devo mangiare di più? Lo fanno per consolarsi?
- Perché le donne sono fissate con le scarpe? Eh ok, questa la so.
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