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Per la serie: dove scrivo quando non scrivo qua

Da oggi, oltre a seguire le sezioni Harry Potter, Twilight e (quando capita) Queste Oscure Materie,* su BadTaste vi appesterò anche con articoli a iosa sul nuovo film di Guy Ritchie, Sherlock Holmes.

Faccio coming out e vi dico che sono una fan sfegatata di Sherlock Holmes. Ovviamente ho pure visitato Baker Street 221B. Approfitterò per rileggermi tutti i racconti e romanzi.

Speriamo sia un buon film, ché tanto a fare macello ci pensa già lo Sherlock di Ali G.

* (In realtà pare ci sia qualche vaga speranza di vedere al cinema i sequel della Bussola d’oro. Personalmente non ci credo finché non li vedo.)

36 Commenti a “Per la serie: dove scrivo quando non scrivo qua”

  1. Sara dice:

    Ciao Ilaria, ritorno on-line dopo inventari allucinanti nei negozi….Il film di Sherlock Holmes? Spettacolo!

    Dei sequel de “La bussola d’oro” che ne pensi? La tua recenzione su badtaste secondo me era azzeccata in toto…io temo per an altro brutto film che si potrebbe evitare.

    Un abbraccio.


  2. Artlandis dice:

    …nel senso che vedresti bene un altro film della saga della bussola?
    …sono un fan del genere, ma volevo fare causa ai produttori…poi ho pensato che avrei dovuto farlo anche contro quelli del film di Eragorn, e forse anche a quelli delle Cronache di Narnia (spratutto per il babbonatale porta armi sacre..)


  3. Ilaria dice:

    Narnia non l’ho visto, ho un pregiudizio ideologico (=anticattolico) di fondo. Di Lewis ho letto le Lettere di Berlicche e mi sono bastate e avanzate. Eragon l’ho visto soltanto perché seguivo la sezione su BadTaste. Sulla Bussola d’oro gestisco un sito, quindi se fanno un altro film sono contenta perché ho qualcosa da scriverci; ma ovviamente sono anzitutto un’ammiratrice dei libri di Pullman, e ho trovato il film della Bussola molto deludente.


  4. Artlandis dice:

    immaginavo…è che tutti quelli che ho conosciuto che hanno amato i rispettivi libri avrebbero volentieri picchiato i relativi registi delle trasposizioni
    Cmq i presupposti della saga della bussola mi prendevano parecchio, se ne tirassero fuori un film sensato anch’io sarei contento…
    (ho notato che su Eragorn non ti sei espressa…ne deduco qualcosa? :))
    Riguardo il sito ci ho fatto un bel giro, mi piace com’è organizzato, complimenti, è ben fatto e ordinato


  5. Ilaria dice:

    Grazie, anche a nome del mio co-webmaster! Su Eragon (senza la R, non confonderti con Aragorn ) il punto è che non nutrivo aspettative, visto che già di partenza il libro era brutto. Quindi era ben difficile che il film potesse venire bene. As it is, sono due ciofeche una peggio dell’altra, e spero siano falsi i rumour di un sequel che giravano tempo fa.


  6. Reloj dice:

    Quindi Narnia non l’hai neanche letto?


  7. Ilaria dice:

    Ho letto solo The Magician’s Nephew, poi non ho proseguito, non solo perché lo trovavo noioso, ma perché conoscevo il finale: e tutta la faccenda del “peccato” e “punizione” di Susan la trovo moralmente aberrante e molto diseducativa.


  8. Gli errori del Corriere: Il miracolo di Berlusconi, ripulire dai rifiuti e "tartassare gli immigranti" » Orientalia4All dice:

    […] Corriere non fa che aumentare il trionfalismo del Cavaliere o del suo partito, grazie a una cattiva traduzione (a meno che non sia stato fatto […]


  9. ArMyZ dice:

    Bene!
    Mi annoto tutti i link: finalmente qualcuno con cui condividere gusti e approcci.

    A me Narnia non è piaciuto un granchè: peraltro non ho capito perchè doppiare il leone in quel modo.
    Bentrovata Ilaria.

    P.S.: condivido ogni singolo carattere speso nel tuo disclamer in merito alla moderazione e al concetto di blog. Se non hai il copyright te lo copio di sicuro;-)


  10. Ilaria dice:

    Accomodati! ho questo disclaimer da un po’, e non mi ha ancora insultato nessuno.


  11. ArMyZ dice:

    beh, se riescono ad insultarti nonostante questo signor benvenuto fammi sapere:)


  12. ArMyZ dice:

    tu che sei un’esperta: hai idea del perchè nella versione italiana il leone ha quella voce ? Luca Laurenti non avrebbe potuto fare di meglio:) C’è magari qualche motivazione descritta sul libro (che non ho avuto occasione di leggere)?


  13. Ilaria dice:

    non sono esperta di Narnia: come dicevo sopra, non ho visto i film e ho letto solo il primo libro, in cui il leone non appare. Quindi non so che voce abbia; so solo che il Leone rappresenta Gesù Cristo. Il che, per me, è motivo sufficiente per tenermi alla larga da Narnia.


  14. ArMyZ dice:

    eh? Rappresenta Gesù Cristo? Fammi capire bene? Forse capisco tante cose… Perchè dici che lo rappresenta?


  15. Ilaria dice:

    Perché è noto a tutti che Narnia è una grande parabola cristologica, in cui c’è il leone che muore e risorge, e in cui le bambine che si mettono il rossetto vanno all’inferno.

    L’allegoria cristologica non è un’invenzione della critica, l’ha detto l’autore stesso, come puoi leggere qui:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Le_Cronache_di_Narnia#Allegoria


  16. ArMyZ dice:

    grazie! non lo sapevo.
    Diciamo che il problema della voce in effetti va in secondo piano…


  17. Reloj dice:

    Beh insomma non so se è in Harry Potter o in Narnia che c’è più allegoria cristologica, e credo che non conti molto che nel primo caso sia involontaria e nel secondo volontaria.


  18. Ilaria dice:

    E’ volontaria in entrambi i casi, ed è volontaria anche in Tolkien. Ma nessuno degli altri predica il vangelo sessuofobo, misogino e manicheo di Lewis.

    Peraltro, non è solo Philip Pullman a lanciare strali contro quel manicheismo e quella misoginia: anche la Rowling se ne è lamentata a più riprese.

    (Come fai a dire che in HP è involontaria, se già soltanto nell’ultimo libro ci sono svariate citazioni dirette del nuovo testamento?)


  19. Reloj dice:

    Per involontaria intendevo non esplicita, ovvero non dichiarata fuori dal testo come nel caso di C.S. Lewis.
    Non è la questione della presenza o meno di un’ombra di cristo allora, ma proprio l’uso distorto che si fa dell’ombra. Già per le Lettere di Berlicche si capisce che Lewis era un invasato (ovviamente, era un convertito), ciò non vuol dire che i libri che ha scritto non siano validi a livello letterario, e quindi degni di lettura. Se poi come hai detto prima la questione è solo che ti annoiavi leggendo, è un altro paio di maniche.


  20. Ilaria dice:

    Ah ecco, tra “involontario” e “implicito” c’è una bella differenza. Comunque anche la Rowling non perde occasione per dichiararsi credente. D’altronde, incidere una frase del vangelo sulla lapide dei genitori di Harry non mi sembra tanto “implicito” o velato, come riferimento alla religione.

    Come ho detto prima, la questione NON è solo che mi annoiavo leggendo, ma che trovo ripugnante, immorale e diseducativo il messaggio di Narnia. (Inoltre, a mio giudizio non hanno neppure un grande valore letterario.)


  21. Reloj dice:

    Il discorso sulla moralità o l’immoralità di un testo lasciamolo da parte che poi iniziano i falò. Per me, in ogni caso, non è una buona ragione per non leggere un libro il fatto che uno dei personaggi rappresenti gesù cristo, e neanche che abbia un “messaggio” immorale. Fermo restando che ognuno poi legge o non legge quello che gli pare, ovviamente.
    Ma questa storia di Narnia come portatore di valori diseducativi mi pare un po’ come il discorso che fece a suo tempo Ratzinger su HP.


  22. Reloj dice:

    Io per esempio non l’ho letto perché sono sette cazzuti libri, vedi che motivo plausibile?


  23. Ilaria dice:

    oh be’, se ti sembra un paragone dotato di senso logico, accomodati. Peccato ti sia sfuggita la differenza: che io non ho mai sconsigliato a nessuno la lettura di testi che personalmente trovo discutibili. Ognuno educa i suoi figli secondo le leggende che preferisce. Che tu venga a parlare di falò proprio a me è ridicolo; e sarebbe offensivo, se io fossi il tipo di persona che si offende.

    Non ho capito perché, con tutti i bei libri che ci sono al mondo, dovrei perdere tempo a leggere quelli di un tizio secondo il quale una ragazzina che mette le calze di nylon è destinata all’inferno. Secondo la tua logica, sarebbe costruttivo anche leggere il Mein Kampf? Personalmente mi accontento di consultare fonti attendibili per sapere di cosa parla, e poi dedico il mio poco tempo libero ad altri autori.

    E naturalmente, come ho già detto, il fatto che un personaggio “rappresenti Cristo” non mi ha impedito di leggere Tolkien, né L’Idiota, né svariati altri libri. fosse quello, il problema.


  24. Reloj dice:

    Proprio del Mein Kampf volevo farti l’esempio e poi mi è sembrato un po’ esagerato: comunque sì, secondo me sarebbe costruttivo, perché la fonte è sempre meglio che secondi testi pur affidabili.

    Né tu né io siamo capo di una chiesa, quindi anche se sconsigliassimo o consigliassimo testi, a nessuno farebbe lo stesso effetto che quando lo fa Ratzinger: nel qual caso tu e io ci imbestialiamo, e tremila persone non comprano HP ai figli. Ma l’idea di fondo è la stessa. E a me pare che stia alla base di un impossibilità di dialogo, allargando il campo. Cioè: io non leggo Narnia perché c’è l’allegoria e quell’altro non legge Pullman perché è un ateo malvagio. Risultato? Ognuno ignora l’altro, e ci guardiamo in cagnesco.

    Comunque, pace! Non volevo dire che tu fai i falò, ma che nella storia è capitato. E non volevo neanche innescare tutto questo dibattito, ma quando c’è cristo di mezzo mi scappa la mano e vado anche fuori tema di brutto…


  25. Ilaria dice:

    Tu inviteresti a cena a casa tua un neonazista, uno storico revisionista, un teorico dell’apartheid, un omofobo dichiarato, uno del KKK?

    Io no, e allo stesso modo Lewis, la cui ideologia mi ripugna, non trova ospitalità nel mio lettore di ebook. Allo stesso modo, leggere il Mein Kampf sarebbe per me una sofferenza inutile. E immagino che per una persona molto credente, Pullman non sarebbe una lettura piacevole; dove sta scritto che tutti devono leggere tutto?

    Non ho capito perché la tolleranza devo esercitarla sempre e solo io. Lewis, fosse vivo, tollererebbe me? I libri NON hanno tutti pari valore: questo becero relativismo postmoderno fa solo danni. Compito dell’etica è stabilire linee guida, nel rispetto di più idee diverse possibile, ma alcune idee NON sono accettabili nella società contemporanea. Come non lo sono l’infibulazione, i piedi fasciati, le camere a gas, la schiavitù, le caste indiane. Millenni di civiltà non sono trascorsi invano.

    Ci sono esigenze di fronte a cui anche il dialogo passa in secondo piano. Non chiedermi quali siano queste esigenze/valori/realtà, perché la filosofia morale cerca di scoprirlo da secoli e non pretendo di dirtelo io sul mio blog; ma devono pur esserci, da qualche parte. Per giustificare il fatto che il Mein Kampf è più aberrante di Narnia, che Narnia è più aberrante di Tolkien, che uccidere in nome di Dio è aberrante, che demonizzare la naturalezza della sessualità umana è pericoloso, e così via.


  26. Reloj dice:

    Be’, per me tutti dovrebbero leggere tutto e poi trarne le conclusioni che vogliono. Magari a coppie equilibrate: Mein Kampf e J’Accuse, Lewis e Pullman. Non mi sembra invece molto sano escludere dei libri a priori perché il papa ha detto che incitano alla magia nera o perché qualsiasi altra persona ha detto una cosa simile e speculare. Son d’accordo, è un’utopia, ci manca il tempo e la volontà per farlo. Ma preferirei sapere che l’ideologia nazista mi ripugna in prima persona, dopo la lettura del Mein Kampf, che pensarlo perché lo dicono cinquant’anni di manuali di storia.


  27. Ilaria dice:

    Appunto: a me non piacciono le utopie, e il tempo a mia disposizione è limitato. L’etica non è fatta di utopie, è ragione pratica non a caso. Non posso sperare che una suora di clausura apprezzi il messaggio di pullman; posso solo sperare che tra un migliaio di anni le religioni esauriscano la loro parabola nella storia umana, e tutti possiamo finalmente iniziare a ragionare con la nostra testa. Nel frattempo, conviveranno tante etiche diverse quante sono le ideologie.


  28. ArMyZ dice:

    Putroppo anche che le religioni esauriscano il loro influsso sull’uomo suona tanto di utopia.


  29. Ilaria dice:

    Quindi? non ci fondo sopra un’etica.


  30. ArMyZ dice:

    si si. Era un’osservazione e sono totalmente d’accordo con te.


  31. Claudio C.C. dice:

    Tra le varie versioni cinematografiche di Sherlock Holmes mi è piaciuta particolarmente quella di Nicholas Rowe in “Piramide di paura”, film del 1985.


  32. Claudio C.C. dice:

    Per allacciarmi al primo commento su questo post, di Artlandis;
    scusa ma io (da appassionato lettore Tolkiniano) farei volentieri causa allo sceneggiatore del “Signore degli anelli”, specialmente il secondo film (Le due torri).


  33. Ilaria dice:

    Se tu avessi frequentato i forum di BadTaste qualche anno fa, ti avremmo chiamato “bidello”, cioè difensore dell’ortodossia tolkieniana A me i film sono piaciuti, ma del resto non sono una tolkieniana appassionata, l’ho letto due o tre volte e via. E’ normale che la sceneggiatura non possa seguire pedissequamente il romanzo, perché sono medium diversi che funzionano in modo diverso.

    Quanto a Holmes, sono un po’ ignorante sulle versioni cinematografiche; dovrei farmi una cultura.


  34. Claudio C.C. dice:

    Domanda: perchè bidello?


  35. Ilaria dice:

    Come un bidello custodisce la scuola proteggendola dai piccoli vandali, così il custode dell’ortodossia tolkieniana si scaglia contro chi attenta al Sacro Testo. Se non ricordo male il nomignolo era nato durante uno “scontro” tra alcuni del forum di BT e certi esponenti della Società tolkieniana italiana (mi pare, almeno).

    Ho recuperato l’articolo originario apparso sul vecchio sito di BT, ora lo trovi qui.


  36. Ilaria dice:

    (Aggiungo, per completezza nella citazione della fonte, che l’articolo era firmato da Verdefoglia, utente storico dei forum BT.)


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