Potter, pirati e P2P
Scrive La Stampa:
“I due uomini apparvero dal nulla, a pochi metri l’uno dall’altro, nello stretto viottolo illuminato dalla luna”. Inizia così la traduzione italiana di “Harry Potter and the Deathly Hallows”, settimo e ultimo capitolo della saga creata dalla scrittrice inglese Joanne Kathleen Rowling. Ma non si tratta della versione ufficiale, che arriverà in libreria soltanto poche ore prima della Befana, il 5 gennaio 2008. “I due uomini apparvero dal nulla” è l’incipit di una traduzione pirata, realizzata da qualche fan anonimo e distribuita su Internet.
(Posso permettermi un fugace momento di autocelebrazione? Ho scoperto che questa famosa traduzione pirata, che gira nel P2P, inizia con le prime 5 righe così come le avevo tradotte io il 15 luglio, prima dell’uscita del libro. Son soddisfazioni.)
Non so proprio cosa pensare di queste traduzioni “casalinghe” di Harry Potter. Immagino che vi attendiate da me una condanna ferma, visto che lavoro in editoria e di mestiere faccio la traduttrice “ufficiale”. Ma personalmente, non riesco proprio a non avvertire un moto di simpatia per chi si imbarca in imprese simili. I risultati spesso lasciano alquanto a desiderare, ma capisco perfettamente le persone che preferiscono sorbirsi errori di grammatica e sintassi pur di non aspettare cinque mesi per una traduzione che - come tutte le traduzioni di questo mondo - non sarà comunque esente da errori e manchevolezze.
Se io ora facessi una tirade in nome della legalità, sarei ipocrita. Nel male, meglio diffondere il risultato di un duro lavoro che non un film, o una canzone. A me questi ragazzini che traducono alla bell’e meglio stanno simpatici, dopotutto: mi sembrano un piccolo Esercito di Silente, un David armato solo di vocabolario (a giudicare dai risultati, forse neanche quello) di fronte al Golia editoriale che decide il bello e il cattivo tempo, e obbliga tutti noi a cinque lunghi mesi di attesa (con motivazioni risibili, peraltro). E, a dirla tutta, obbliga me a monitorare i forum di BadTaste per controllare che la gente non spoileri fino al 5 gennaio. Povera me.
Insomma, non so che dirvi. Se fossi io la traduttrice di HP (e mi sono immedesimata un po’ in lei traducendo qualche brano del libro nei riassunti), non mi dispiacerebbe poi troppo sapere che girano traduzioni pirata. Tanto poi lo sappiamo tutti che il 5 gennaio il libro venderà, eccome (nonostante il prezzo esorbitante*); ma questa è la forza di internet, ed è la forza della collaborazione “dal basso”. Massimo rispetto. The tables are turning.
E soprattutto, non vedo l’ora di confrontare la traduzione ufficiale con quelle dei fan. Penso proprio che avremo qualche sorpresa.
* C’è da dire anche che il 99% dei traduttori (non so la Masini, ma io di sicuro) sono pagati a forfait, e non a percentuale sulle vendite. Quindi non gliene può fregar di meno, al traduttore, se il libro vende 100 copie in più o in meno. Quei succosi 23 euro a copia vanno in massima parte nelle tasche di certi signori in giacca e cravatta, col posto fisso, le ferie pagate e i benefit aziendali. E i cui figli, presumo, usano abitualmente circuiti P2P.
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