Scatta il gioco della bottiglia

Prima di iniziare, disclaimer: La mia latitanza, in questi giorni, sia da questo blog sia dai commenti dei blog altrui, è dovuta al fatto che sto (stiamo, io e Francesco) ristrutturando completamente QOM.it. C’è chi durante le ferie va al mare, e poi c’è chi, come me, progetta siti. Ognuno si diverte come può.

Ma veniamo a noi. Un’orribile lacuna si è appena palesata ai miei occhi: non esistono - che io sappia - foto di me tra i quindici e i diciotto anni. Se le avevo, le ho perse. O le ho bruciate. A quel tempo non c’erano le foto digitali, e io odiavo farmi fotografare.

Le foto di classe naturalmente non contano. Dunque, per integrare le mie ricerche private, che peraltro stanno sortendo pochi effetti, faccio anche un appello pubblico da questo pulpito.

Italiani!
Amici, compagni di scuola, gente di Perugia che-tanto-è-una-città-piccola-ci-si-conosce-tutti! Lo so che lurkate sul mio blog! Fatevi avanti!

Che gusto c’è a passare l’adolescenza con la kefiah al collo e una Yamaha Pacifica a tracolla, suonando Biotech Is Godzilla e Killing In The Name e Enter Sandman, se poi non ti resta neppure una foto?

Messaggio a mia madre (che lurka anche lei, mi sa): grazie mamma, ma non mandarmi foto di quando avevo 12 anni. Non è quello lo scopo, e le scuole medie sono una fase dell’esistenza che ogni persona di buon senso passa il resto della vita a cercare di dimenticare.

Ah, a proposito mamma, lurkare significa questo.

Compito a casa per i commentatori di questo post: il candidato esponga i motivi per cui le scuole medie inferiori devono essere rimosse al più presto dalla memoria, e sepolte nell’inconscio, donde riaffioreranno verso i quarant’anni grazie a un bravo psicanalista.

E’ concesso l’uso del dizionario monolingue, vietato citare Tapparella di Elio e le Storie Tese. (Sì, io l’ho appena fatto, nel titolo di questo post, ma il blog è mio e faccio quel che mi pare.)

foto amarcord heavy-metal kefiah musica scuola-media

Così poco da dire, e tanti posti in cui dirlo

Pur avendo ottenuto un misero 70% nel geek quiz (che però curiosamente diventa un 79% allorché mi fingo maschio), mi rendo improvvisamente conto di essermi iscritta, nelle ultime settimane, a tutti i servizi 2.0 possibili.

  • Twitter: il mio nuovo migliore amico.
  • Tumblr: ideale per quando si è troppo pigri per scrivere sul blog, oppure si vuole soltanto segnalare un link o una citazione, senza bisogno di aggiungere altro.
  • iLike: scoperto grazie a giallo, ma al momento mi convince molto meno di Last.fm.
  • Pownce: l’equivalente 2.0 della Corazzata Potemkin per Fantozzi. O sono io a non aver capito il senso di Pownce, o è Pownce a non avere molto senso.
  • Lloogg: finalmente invitata da mio cugggino, apprendo che trattasi di una piacevole e voyeuristica integrazione delle statistiche di GoogleAnalytics, che mostra il traffico sul sito in tempo reale. Potrei usarlo anche per qom.it…
  • aNobii: caruccio, permette di superare il limite dei 200 libri di LibraryThing, ma la grafica mi convince poco e i widget per il blog sono tristi (una tag cloud, per favore!)
  • Joost: invitata da Francesco, vi rimando alla sua stroncatura perché la condivido.

Poi vabbè, ci sono Feedburner, Technorati, MyBlogLog… e poi (tutto un altro pianeta) FaceBook e MySpace, a cui sono iscritta solo per comunicare con un paio di persone. Altrimenti vi pare che mi iscrivevo a MySpace? Cioè insomma, voglio dire. Tutto ha un limite.

Sto male, secondo voi?

Ah, P.S. Ora vi tento. Ho 4 inviti per Pownce e 5 per Lloogg, se qualcuno li vuole.

blogging web2.0 geek user-generated-content